Il Benzivendolo da record
35 cm di barba

Tifosissimo della Fiorentina, è il benzinaio più famoso di Firenze, ama il suo lavoro e regala un sorriso a tutti i clienti. «Vedo tante persone già nervose la mattina alle 7, ma la vita è una sola, godiamocela»

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Una lunga barba rossa dalla quale spunta un sorriso che la mattina regala a tutti i clienti. Un grande tifoso della Fiorentina. Sposato con quattro figli, tre maschi e una femmina. Fa il benzinaio da trent’anni e, nonostante i primi acciacchi non aiutati di certo dal freddo delle mattine invernali, la passione per il suo lavoro non gli è mai venuta a mancare.
Il suo nome è Andrea, ma tutti lo conoscono come “Il Benzivendolo” di piazza Alberti. Un nome che racchiude un profondo valore affettivo. “Il nome mi è stato dato da un carissimo amico che purtroppo non c’è più, si chiamava Marco”.

Il Benzivendolo è il benzinaio più famoso di Firenze. Lo è diventato grazie ai social. Una visibilità nata per caso, che non è stata studiata. “A volte mi fermano per strada, mi chiedono una foto. Mi emoziono sempre”. Visibilità che Andrea ha deciso di sfruttare per aiutare le persone, usando i social per coinvolgere gli amici di Facebook e Instagram nelle sue tante iniziative benefiche e raccolte fondi. “La mia non è notorietà, non sono un personaggio noto. Sono un ragazzo come tanti altri e quello che faccio io dovrebbe essere una cosa normale, invece è triste che aiutare gli altri venga visto come qualcosa di non normale. Mi piace aiutare la gente, ma, come dico sempre, io sono solo la scintilla e gli amici dei social sono la fiamma: io do l’idea, ma poi sono loro che rispondono alle mie richieste di aiuto. Sono fantastici, una certezza.”

Sono tante le iniziative promosse da Andrea, a partire da quelle della Fondazione Tommasino Bacciotti, che supporta ormai da tempo. Tante anche quelle ideate da lui, come la raccolta di beni alimentari e di prima necessità per i terremotati. L’ultima iniziativa è nata proprio durante il lockdown: una raccolta per aiutare le famiglie più in difficoltà. Andrea la mattina raccoglieva quello che la gente gli portava, per poi donarlo. “Siamo riusciti ad aiutare 14 famiglie. La cosa meravigliosa è stata la solidarietà delle persone che mi hanno aiutato a farlo. Era la gente che si fermava per donare: io trovavo la mattina la cesta piena di cose messe durante la notte o all’ora di pranzo. È stata una cosa bellissima”.

Altruismo e tanta voglia di fare contraddistinguono Andrea. Ma sentendolo parlare si capisce subito che in lui c’è anche una carica di energia positiva che non può non trasmettere agli altri. È quello che più gli piace del suo lavoro: lo stare a contatto con la gente, la possibilità di incontrare persone di tutti i tipi, il rapporto che si crea con i clienti. Si confidano, gli raccontano di tutto, i fatti della loro vita, a volte anche molto personali. “Penso sempre che se un giorno smetterò mi mancherà proprio questo. Il mio sogno sarebbe aprire un bar, dove arriva la gente e si ferma a chiacchiera. Come succede qua”.
Sempre disponibile per fare due chiacchiere. L’argomento più gettonato? Sicuramente la Fiorentina. “Mi piace il calcio. Sono stato allenatore per 25 anni, ora con i ragazzi abbiamo fatto una squadra che si chiama A.S.D Firenze 2020, ci siamo iscritti da un paio di mesi a campionato di terza categoria”.

Una passione, quella per il calcio, che lo ha portato anche ad avere una trasmissione in radio. “Avevo inventato una trasmissione in diretta Facebook dal distributore, la panchina viola del Benzivendolo: facevo venire i tifosi e in 5 minuti si commentava la partita. Lady Radio mi ha chiamato e abbiamo cominciato a collaborare, prima facevo l’opinionista, poi siamo partiti con un’ora di format. Tutto questo grazie alla gente che mi segue e che mi vuole bene. Ora però con il Covid si è fermato tutto”.

Anche la storia della sua lunga barba rossa è legata alla Fiorentina. Sono cinque anni che non la taglia. “Tutto è iniziato quando c’era Paulo Sousa. In genere mi facevo crescere la barba fino a marzo, poi la tagliavo. Quell’anno invece feci una scommessa con lui: se la Fiorentina fosse arrivata in Champions mi avrebbe tagliato lui la barba. Rinnovo la scommessa ogni anno, la taglierò solo se entriamo in Champions o se vinciamo la Coppa Italia. Mia moglie non vede l’ora, mia figlia invece non vuole che la tagli. Io da tifoso spero di tagliarla, però devo dire che mi dispiacerebbe un po’: è come se mi tagliassi un braccio, ormai fa parte di me”. Una barba lunghissima, 35 cm.

Fare benzina è un’azione quotidiana che di solito la gente fa di fretta, velocemente, immersa nel nervosismo della mattina o nella stanchezza della sera. Il Benzivendolo è diverso: sì, perché Andrea riesce a intessere un rapporto con i clienti e ad alleggerire la malinconia di chi passa dalla sua stazione di benzina. Come ci riesce? “Cerco di essere un amico. La gente a volte viene proprio qui apposta per fare due chiacchiere: si parla di tutto, dalla Fiorentina alla politica. Cerco di avere sempre la battuta pronta e se vedo qualcuno con la faccia seria cerco di farlo ridere. Sono fatto così.”

Un approccio positivo alla vita che ha adottato anche nel suo lavoro, in cui oltre al pieno di benzina i clienti fanno anche il pieno di positività e allegria. “Penso che per una persona che sta al pubblico sia la cosa principale: servire la gente e cercare di donare un sorriso, una battuta, perché è importante, si deve trasmettere qualcosa in più oltre al banale servizio e via”.

Non sono poche le persone che lo ringraziano per avergli regalato un sorriso, grazie alla sua allegria contagiosa, alle sue battute su Facebook, alle sue simpatiche previsioni del tempo, alle sue “bischerate”, come le chiama lui. “Stamani una coppia di persone anziane mi ha ringraziato dicendomi che vanno sulla pagina Facebook apposta perché li faccio ridere e in un momento del genere sorridere fa bene. Il fatto che la gente vada a vedere Facebook per leggere cosa ho scritto io è una cosa bellissima. Sapere di poter far sorridere la gente è meraviglioso, specialmente in questi momenti brutti che stiamo vivendo.”

Un distributore di benzina è anche un luogo in cui ogni giorno passano tante persone, diverse e di tutte le età. Un po’ un osservatorio sulla città dal quale Andrea si rende conto della tristezza e dello stress che dilagano tra la gente. “Vedo tante persone già nervose e tristi la mattina alle sette. Tutti sempre di corsa. La gente si sveglia e pensa subito alle cose che deve fare. Non c’è più il tempo di non pensare al resto. Ma come dico ai miei figli la vita è una, non abbiamo seconda chance. Dovremmo imparare a godercela di più, cercare di vedere sempre la possibilità di luce in fondo al tunnel, anche se non è facile”.

Di fronte allo stress e alla tristezza dei suoi clienti Andrea reagisce con il dono della grande positività che lo caratterizza. “Molti arrivano qui seri e vanno via con il sorriso: per me è già una vittoria. Dovremo cercare di sorridere di più, di provare a vedere le cose con positività. Poi ovvio, non è che se sorridi diventa tutto magicamente bello, ma con il sorriso si affronta tutto meglio”.
Se riuscissimo a fare così affronteremo la vita in modo diverso, questa è la convinzione di Andrea. Un insegnamento che gli ha trasmesso suo padre. “Mio padre era una persona sempre sorridente, raccontava un sacco di barzellette. Lui diceva: se una cosa è bianca, se la vedi arrabbiato è sempre bianca, ma se invece la guardi sorridendo è già meglio”.

 

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