«Mollo tutto e vado nella giungla».
Silvia, le sue piante esotiche vanno a ruba sul web

Un lavoro a tempo indeterminato che non la soddisfa, poi la decisione di viaggiare nelle foreste di mezzo mondo per trovare piante da coltivare e diffondere nel mondo, sempre nel rispetto della natura: «Fanno bene alla nostra anima»

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«Appena uscivo dal lavoro, la prima cosa che facevo era andare a comprarmi una piantina. C’è chi si riempie l’armadio di scarpe, ecco io mi riempivo il terrazzo di piante. Piano piano casa mia si è trasformata in una giungla! Mi alzavo prima la mattina apposta per prendermi cura delle mie piantine. È per seguire questa passione che l’anno scorso ho deciso di lasciare Milano e il mio lavoro a tempo indeterminato».

Dopo aver lavorato per anni nel settore pubblicitario, Silvia ha deciso di tornare a Firenze per dedicarsi al suo progetto: NOP, Nop Only Plants, uno shop online e una finestra sulle piante più rare e particolari provenienti da ogni angolo del mondo: anthurium clarinervium, medinilla magnifica, monstera deliciosa, monstera thai constellation. Nomi esotici, che rievocano altre latitudini. «Ho iniziato a comprare piante lontane per me e le mie amiche. Poi ho capito che condividere questa passione era una gioia immensa per me. È così che è nato NOP. L’anno scorso ho creato la pagina Instagram, che a poco a poco si è trasformata in una vera e propria community di appassionati. Da qualche mese, attraverso il marketplace ufficiale su Etsy, vendo in tutta Italia e nel mondo, non solo piante, ma anche creazioni che realizzo collaborando con artigiani, designer e artisti: per questo ho scelto il nome “Nop Only Plants”. E il prossimo anno partirà lo shop ufficiale».

«Ho deciso di viaggiare per scoprire piante diverse e mai viste nel nostro Paese. Il primo incontro con la giungla l’ho fatto a Cuba, due anni fa. Lì mi sono resa conto quanto mi appagasse stare in mezzo a tutto quel verde. Ho imparato che non esistono piante perfette o da scartare, che la bellezza della natura va oltre la foglia sciupata, che le piante sono segnate, proprio come noi abbiamo le nostre cicatrici. Hanno una vita, una storia, ma per molte persone una pianta è solo un soprammobile». I suoi viaggi l’hanno portata poi a Panama e in Costa Rica, ma il Covid non l’ha fermata: grazie a internet e ai contatti che ha in tutto il mondo continua a scovare le piante più particolari e a farsele spedire in Italia.

«La natura è così vasta e particolare che ognuno può trovare la pianta giusta per sè: è questo il senso del mio progetto. Il pollice nero non esiste! Prendersi cura delle piante insegna molto, ma purtroppo è una cultura che in questa società si è un po’ persa. Le piante vanno ascoltate, hanno le loro necessità. Ci parlano attraverso il colore delle foglie: conoscere le loro esigenze e sapere come le esprimono è importante. Le piante ci insegnano ad avere pazienza, a rispettare i ritmi della natura, e di conseguenza anche a rispettare il mondo che ci circonda».

 

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