La blogger americana
«Ho lasciato il Texas per l’Oltrarno»

È lei che ha reso San Frediano il quartiere più cool del mondo con un articolo su Lonely Planet. Col suo blog, parla di Firenze agli statunitensi. E nel suo blog, Firenze è bellissima, come un sogno

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Scarpe rosse, frangia e rossetto, un sorriso aperto e una pronuncia che fa subito simpatia. Georgette ama Firenze e Firenze ricambia, perché l’ha scelta, anzi l’ha catturata da San Antonio (Texas) e l’ha trasformata da ragazza timida e solitaria in una donna. Lei è @GirlinFlorence, si definisce toscana-texana. È un fenomeno social: 70.500 followers su Instagram, un blog (girlinflorence.com) che fa numeri da capogiro, numeri che fanno concorrenza ai profili turistici istituzionali. Col suo blog, parla al mondo di Firenze. E nel suo blog, Firenze è bellissima. Come un sogno. È lei che ha reso l’Oltrarno, con un suo articolo su Lonely Planet, il posto più cool del mondo. È diventata un punto di riferimento per tanti ragazzi stranieri in città, soprattutto americani. A loro dice sempre la stessa cosa: «Non chiudetevi tra voi, parlate con i fiorentini, sono simpaticissimi. E godetevi la città, è meravigliosa».

Il blog si chiama “GirlinFlorence” perché lei si sente una ragazza comune, una come tante che vuole raccontare in inglese, senza filtri e glamour, la città che è diventata casa. Raccontare il bello e il brutto, ma soprattutto il bello. E le tante sfumature. Il suo messaggio è arrivato così forte che si è guadagnata la fiducia di migliaia di persone; ha creato un canale mediatico potente, attraverso cui comunica ogni giorno con turisti, ma anche con i fiorentini che rivalutano la città guardandola attraverso gli occhi innamorati di questa ragazza. Basta leggere cosa scrive dell’autunno. «I fiorentini tornano abbronzati dalle vacanze, sento nell’aria l’energia delle auto che riempiono le nostre stradine, piene di camioncini per le consegne, tutti in fila per depositare le loro merci nei negozi che rimuovono i cartelli “Chiuso per ferie”. L’autunno coincide con la stagione della vendemmia e questo significa schiacciata con l’uva, un pane delizioso ripieno di uva». È più bella Firenze, vista coi suoi occhi. «La cucina è meravigliosa – scrive ancora – Funghi porcini, cavolo toscano, zuppa di ceci condita con olio extra vergine. E succulenti cinghiali a cottura lenta, magari una ribollita dal Gozzi». Non mancano le critiche: «Il Ponte Vecchio brulica di gente, Ponte Santa Trinita è ricoperto di gelato triste». Meglio alzarsi presto e godersi la città senza la babele dei turisti, suggerisce lei.

Eccola Georgette: 34 anni, bella, prorompente, solare. Ecco le sue foto con un fiasco di Chianti. Ecco i suoi scatti con un piatto di salumi. Quant’è bella la nostra città. Meno male c’è Georgette, che viene a ricordarlo ai fiorentini sempre critici. Da scrittrice di un diaro-blog nato per dare qualche consiglio ai ventenni americani come lei, oggi è diventata “super pop”. Per strada la riconoscono, la fermano, perché a furia di seguirla nelle sue storie su Instagram è diventata un viso amico. Con lei, c’è la sua inseparabile Ginger, cane beagle di 5 anni, nonché unica fiorentina doc in casa, visto che suo marito Nick è francese, ingegnere biomedico.

La incontriamo in piazza Santo Spirito. Praticamente casa, per lei. Ripercorre la sua infanzia in un album fotografico, sfogliandolo con il sorriso imbarazzato e tenero di chi si mostra bambina e indifesa, con i vestiti improbabili che la mamma le costringeva a mettere. «Appena ho potuto sono scappata», racconta ridendo. Prima Los Angeles per l’avventura, poi la Cina a insegnare inglese. Voleva studiare scienze politiche: «Sono andata a Londra». Poi Firenze. La prima volta nel 2005 con l’Erasmus, fu amore a prima vista. Poi nel 2007, per restarci. «Qui ho travato la mia dimensione, la vera me stessa. Mi sento più libera, più forte, e anche meno povera. In Texas ero timida, avevo paura di esprimermi e mi rifugiavo nei libri, qui ho dovuto per forza confrontarmi con il mondo. A cominciare dalle file in Questura per il permesso di soggiorno, un disastro. Sono come i fiorentini ormai, mi lamento tanto. Ci sono tante cose che non vanno, i parcheggi, le buche, la cacca dei cani sui marciapiedi, però qui sono serena, adoro passeggiare da un posto all’altro senza macchina, ascolto i miei podcast e cammino».

In tanti le chiedono cosa fare per divertirsi a Firenze. «Rispondo di scegliere poche cose, non andare nei posti perché instagrammabili, ma immergersi nella città e soprattutto parlare con i fiorentini. Firenze è speciale perché è immersa nell’arte. La bellezza qui è democratica, alla portata di tutti. La città ha una dimensione umana unica, nel bar trovi il nobile e l’operaio a prendere lo stesso caffè».

 

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