L’astrologa Cecilia: «Aiuto gli altri ad essere davvero se stessi»

Una passione ereditata dalla madre che ha trasformato in professione: “L’astrologia ci insegna il rispetto per la diversità, aiuto i miei clienti a comprendere il loro potenziale di individui che interagiscono con l’universo”

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Quando di fronte si ha un’astrologa con l’esperienza di Cecilia, la domanda sorge spontanea: come si diventa astrologi? E cos’è l’astrologia? “La mia era una famiglia di intellettuali con un’enorme apertura culturale. Nel ’71 avevo tredici anni e in Italia non c’era niente sull’astrologia. Mio padre, analista junghiano, e mia madre, insegnante, andarono a Parigi apposta per comprare dei libri sulla materia. Si appassionarono tanto che mia madre divenne poi un’importante astrologa, e mio padre, nei suoi studi, pubblicò libri che ancora oggi si comprano e univano astrologia, simbolismo e mitologia. Era il nostro linguaggio quotidiano, mia madre mi diceva: guarda che se domani ti interrogano, ricordati che hai mercurio messo bene! Ci sono cresciuta dentro, iniziai a leggere e da subito sentii che era parte di me”.
Quella di Cecilia è stata una connessione naturale, una rivelazione che non l’ha più abbandonata: “Dopo la morte di mia madre mi impegnai per perfezionare la mia conoscenza e qualche anno dopo iniziai anche io a fare l’astrologa. Erano gli anni Novanta e in pochissimi la conoscevano, mi chiedevano: che lavoro fai? L’astrologa. Sì… ma di lavoro che fai? Questo non mi abbatteva, anzi mi stimolava. Ai tempi c’era solo il passaparola, dovevi fare tutto da solo, e nonostante il mio cognome a Firenze fosse una garanzia, mi inventai dei “Salotti sull’astrologia”, come quelli della Avon. Funzionava bene, la voce passava, e mi telefonavano. Rimaneva però complicato vivere di quello, infatti per anni ho dovuto dedicarmi anche a lavori più sicuri. Poi, nel 2016, mi sono affacciata al mondo dei social, e da lì tutto è cambiato. Oggi è tutta un’altra storia, essere astrologi è più facile e normale, ci sono corsi, scuole e accademie. Le persone sono molto più aperte e i social aiutano tantissimo a farsi conoscere”.

Oltre a società e tecnologia, anche l’astrologia si è evoluta. Cecilia la definisce partendo dalla famosa frase “ciò che in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica”, e aggiungendo, “Apparteniamo tutti allo stesso vortice vitale. Non c’è separazione tra la terra e l’universo, siamo dentro un vortice che interagisce: l’astrologia è in primis il rispetto e l’accettazione di questa interazione”. Oggi si è modernizzata, passando dall’antica osservazione delle stelle a quella dei pianeti, e diramandosi in più modalità di lettura. Cecilia, infatti, specifica che la sua è una lettura di tipo psicologico-evolutivo: “Una lettura che aiuta l’individuo a conoscersi e sviluppare il suo potenziale, così che il suo cammino nel mondo sia più connaturato al suo temperamento. Se spingo una Panda a 300 si rompe, giusto? Ognuno è unico, l’astrologia insegna il rispetto per la diversità”. I clienti, di cui Cecilia è molto orgogliosa per la loro profondità e preparazione, chiedono spesso dell’amore: “Sono le domande più difficili perché io non rispondo sì o no. Non so se avrai figli o ti sposerai, la mia lettura dei pianeti lascia il libero arbitrio; io lavoro sulla persona, la aiuto a capire come essere se stessa, l’amore per l’altro arriva dopo”.

Ma chi va dall’astrologa? “Persone di tutte le età che vogliono conoscersi a fondo, senza paura, sapere quali sono i loro percorsi. Si parte da data e orario di nascita per capire segno e ascendente come entrata nel mondo, e quali altri segni ed elementi fanno parte della “planimetria” del cliente incidendo sul suo pensiero, sulla sua modalità affettiva, e sull’azione e reazione alle cose; si passa alla lettura del tema natale, del contesto familiare e del tema genitoriale per eventuali analogie, per poi arrivare a capire chi è la persona, il seme, e dove deve andare. C’è il più razionale, il più fantastico, il più emotivo, il più pratico, io faccio capire a ciascuno la sua materia prima e lo aiuto ad accettare la sua natura godendosela al massimo e sfruttandola in positivo. Poi, in base a come sono messi i pianeti nei vari campi, consegno i miei consigli previsionali che suggeriscono il comportamento in un determinato periodo futuro. Ma non sono regole assolute! La scelta rimane della persona”.
Per lei leggere i pianeti è la cosa più naturale del mondo: “Non bisogna crederci, ma conoscerli per poter giudicare; poi può non interessarti assolutamente, e va bene così”, dice Cecilia sorridendo tutto il tempo. “È antichissimo, mitologico, immenso! Contadini, ostetriche, le fasi lunari le seguono tutti perché si vedono, è facile. Invece i pianeti no! Ci vogliono le effemeridi”. Molti vanno per curiosità e poi si sorprendono: “Mi diverto con i nuovi clienti, la mia è un’astrologia seria e profonda ma uso sempre molta ironia, dico: non mi dire che lavoro fai perché te lo dico io. Quando azzecco, per esempio i valori acquario sono spesso ingegneristici, si illuminano e sorridono con entusiasmo. La cosa più bella, in fondo, è fare un lavoro che aiuta le persone”.
Con un ultimo aneddoto, Cecilia mostra tutta la sua spontanea semplicità nel comunicare: “Tanti anni fa ero in un bar e c’erano delle vecchine. Entra il postino e dice: a proposito… posso lasciare i volantini della mia mostra di quadri? E le vecchine: Obbeh! Ora il postino fa anche il pittore!? Mi fa sempre sorridere, lo uso per spiegare che se fai il postino non per forza nasci, vivi, e muori solo da postino. Puoi fare quello che vuoi, conoscere la tua natura e sviluppare tutte le passioni, essere coerente oppure incoerente. Oggi per fortuna su questo c’è molta più apertura”.

 

 

 

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